TEATRO DI FORLì
architetto Edoardo Guazzoni, studio di architettura Milano, architetto Milano
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TEATRO DI FORLì

LUOGO E DATA

Forlì, 1976

CON

A. Di Leo, A. Del Bo

Category
Concorsi, Edifici pubblici

CONCORSO PER LA PROGETTAZIONE DEL TEATRO COMUNALE

 

PROGETTO PREMIATO

 

Il progetto prevede la costruzione di un grande edificio, che ricostituisca gli elementi della città scomparsi, rinnovando una complessità urbana da tempo perduta. La presenza di un nuovo teatro è un’occasione straordinaria per questa parte di Forlì, che dietro muri posticci nasconde edifici di valore monumentale.

Il progetto restituisce agli edifici antichi i caratteri originali: Piazza Dante Alighieri riacquista la sua dimensione, mentre Piazza San Domenico assume nuovo senso e nuovi caratteri di fianco al teatro. Tra le case d’abitazione ed il teatro si stende un’ampia area destinata a verde che sottolinea il rapporto tra spazi aperti ed edificato nella città antica. Gli orti della città vengono mantenuti diventando di uso cittadino; il palcoscenico del teatro è rivolto verso il convento di San Domenico, il chiostro è il luogo degli artisti dove sono i camerini, i depositi, la scenotecnica e la direzione. E’ prevista la ristrutturazione del corpo che separa il chiostro dal teatro; la chiesa di San Domenico viene destinata a teatro sperimentale. La chiesa, la piazza, il teatro, costituiscono un luogo complesso di rappresentazione. Un porticato chiude da un lato la piazza e dall’altro limita la strada. Il piano superiore è una galleria. Tra le due piazze sorge la parte più complessa dell’edificio, composta di scale, passaggi, aule. In essa è maggiormente evidente il rapporto edificio collettivo-città e, più in generale, la scelta d’indagine rispetto ai temi dell’architettura. Essa è testimonianza di un momento della ricerca tesa a definire gli elementi dell’architettura degli edifici collettivi, e al tempo stesso è costruzione reale di un edificio. Lo schizzo chiarisce l’ordine dei problemi posti dall’architettura di questo edificio. Esso è costruito attraverso la giustapposizione degli elementi. Tra questi è importante il labirinto che ha senso tanto d’indeterminatezza tipologica che di indicazione evocativa. Un muro alto tre metri unisce il nuovo edificio alle case d’abitazione poste al limite opposto dell’isolato. Esso delimita da un lato il verde, dall’altro, collega attraverso passaggi l’edificio a impianto basilicale all’area di progetto.