BIBLIOTECA REALE A COPENHAGEN
architetto Edoardo Guazzoni, studio di architettura Milano, architetto Milano
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BIBLIOTECA REALE A COPENHAGEN

LUOGO E DATA

Copenhagen (Danimarca), 1993

CON

A. Bortoluzzi, R. Salvi

COLLABORATORI

I. Alzola, D. Cuttica

Category
Concorsi, Edifici pubblici

CONCORSO INTERNAZIONALE PER L’ESTENSIONE PORTUALE DELLA BIBLIOTECA REALE

 

Come nell’esperienza tardo ottocentesca di molte città di mare o attraversate da un fiume, anche a Copenhagen la costruzione di argini definitivi per ovvi motivi funzionali costituiscono di fatto la separazione tra l’architettura e la vita della città e l’acqua. L’affermarsi della Biblioteca Reale, la chiusura del bacino interno, l’allontanamento della linea di argine, sono le premesse alla costruzione dell’edificio di Holm, ribaltato verso il giardino interno e i nobili edifici del passato, secondo quel processo di nascondimento che ha la sua conclusione nella fredda facciata sostitutiva dell’edificio per uffici degli anni sessanta. Pertanto la riconquista del canale da parte della Biblioteca costituisce il principale obiettivo edificatorio: la conoscenza dell’impianto morfologico di Slots Holmen e il confronto con le sue origini storiche permettono di tracciare le linee principali di un ridisegno complessivo che riguarda gli edifici, gli spazi liberi, i bordi del canale, a partire dalla geometria insediativa dell’antica corte dell’Arsenale.

II ridisegno della banchina rettilinea secondo l’assetto storico è intervallato dai corpi della nuova Biblioteca i cui spazi aperti a piano terra costituiscono una meta per il passeggio lungo il canale. La proposta di una zona aperta e riqualificata su cui si affacciano tutte le attività culturali circostanti (Bilioteca, Museo, Auditorium musicale, etc.) si realizza con la conservazione e l’inserimento degli edifici storici in un “parco” continuo dove ponti, passerelle e sottopassaggi pedonali costituiscono il legame tra parti alberate, spazi liberi e passeggiate. La mole e il disegno del nuovo complesso della Biblioteca, pur nell’unicità dell’andamento del fronte canale, stabiliscono una modalità costruttiva e tipologica che può essere ripetuta nell’edificazione del nuovo fronte urbano sull’acqua.

 

Il nuovo complesso della Biblioteca rappresenta una continuazione dell’edificio esistente: il funzionamento generale del vecchio edifico, infatti, viene riconfermato e i suoi principi distributivi vengono ripresi e proiettati sino al canale. L’idea di raccoglimento che l’edifico di Holm suggerisce ne riconferma la destinazione principale a sala di lettura, accanto a una razionalizzazione degli spazi ad archivio che costituiscono l’intimo principio di bellezza di questa costruzione. Il recente edificio di Hansen, che nasconde la Bilioteca Reale dalla vista, viene ristrutturato tenendo conto dei principali elementi strutturali esistenti: soprattutto viene ricompreso nel nuovo sistema di fronti su strada, elemento di cerniera assieme al ponte di attraversamento tra la Biblioteca e gli edifici affacciati sul canale. Il ponte che costituisce l’elemento di congiunzione, per le sue dimensioni e livelli, rappresenta un prolungamento dei principi costitutivi nel nuovo ampliamento. Setti murari trasversali sorreggono i passaggi ai vari piani; vetrate continue ombreggiate da grate di legno apparentano questo edificio alla tradizione dei ponti abitati delle città europee.

Due edifici tra loro identici riflettono nell’acqua la regolarità dei loro fronti, vere e proprie aule a più piani la cui mole deriva dalla Biblioteca, i cui fronti, ispirati agli edifici del lavoro sul mare, sembrano confondersi con la casa e con la tradizone dei luoghi per la vita collettiva della città. Qui trovano sede quelle istituzioni e attività, come la sala polivalente, i centri speciali, le istituzioni esterne, le gallerie per mostre, che costituiscono i settori più rappresentativi della modernizzazione della Biblioteca Reale.

Gli elementi rivestiti in legno, che caratterizzano la nuova architettura, costituiscono il contrappunto più evidente alla sobria continuità delle facciate in mattone a tessitura gotica, dove il susseguirsi delle porte e delle finestre, dei marcapiani e delle leggere cornici in aggetto, consentono il dialogo di questo progetto con i magazzini sull’acqua e con la tradizione del classicismo nordico.