St. Pölten (Austria), 1989
A. Bortoluzzi, B. Calcaterra, E. Gianotti, S. Rossi
A St Pölten il confronto con l’esperienza della città moderna e antica mette in risalto il carattere di unicità del tema architettonico proposto, in grado di sospingere il destino della città intera oltre le leggi che ne uniformano lo sviluppo. L’accostamento ai margini irriconoscibili del nucleo storico della città vicino al suo asse di attraversamento, la vasta porzione di verde che nonostante tutto resiste lungo il fiume Traisen all’erosione della città costruita, e anche agli argini paralleli che dividono il centro dalle zone periferiche più recenti, sono in successione gli elementi fisici a cui il piano deve applicarsi, e anche gli elementi formali a cui il progetto intende rivolgersi.
Così il tema delle aree verdi nella città trova molte soluzioni nella storia secondo una lettura architettonica oltre i motivi funzionali: occorre ripensare alla tradizione europea delle ville suburbane e dei loro giardini, sino alle ville sulla Hohenwarte a Vienna, oppure ai giardini e parchi che la città storica ha compreso nella sua trasformazione, come è per il Belvedere a Vienna, per riconoscere le potenzialità delle aree verdi come elementi di composizione e di misura della città costruita, termini di confronto a cui riferire il progressivo degrado delle campagne che a St Pölten penetrano sino al centro, polverizzandosi nei giardini privati della periferia. Nè tantomeno a St Pölten rintracciamo un legame tra la città e il suo fiume: poichè gli argini, costruiti per risparmiare l’abitato dalle inondazioni periodiche del Traisen, hanno di fatto superato il corso del fiume, ridotto al suo alveo naturalistico, protagonista della divisione tra centro e periferia. Tuttavia, per la città, l’arginamento del fiume è pur sempre un problema di architettura: pensiamo a quelle soluzioni che, rimandando alla tradizione della città classica e medievale, fanno intervenire il fiume come elemento architettonico, aprendo nuove angolazioni e prospettive che si misurano direttamente con i monumenti della città o che rendono urbane parti di natura al suo interno: agli edifici di Schinkel lungo il canale della Sprea; agli argini, ai ponti, alle passeggiate di
Plecnik a Lubiana. In tre principali nuclei si articola il progetto per il quartiere governativo regionale, che si guardano a distanza costituendo i fronti della città sull’ampia area di verde che segue il corso del fiume: questo criterio insediativo definisce il piano della città, consentendone lo sviluppo accanto al mantenimento di prevalenti aree di verde e a una integrazione capillare della sede governativa con le parti di città adiacenti. Nella parte meridionale dell’area, in prossimità del centro, è collocata la sede del Governo, attorniata dalle istituzioni centrali e dalla biblioteca: questi edifici, aperti verso il parco per le attività ricreative verso sud, allineano le loro sagome rettilinee lungo i giardini coltivati verso il fiume, costituendone un argine arretrato. Di fronte al centro storico gli uffici amministrativi centrali e il Museo Regionale sono collocati attorno al ponte sul Traisen, in edifici alti allineati lungo il fiume, successione di elementi diversi che costituiscono il nuovo argine architettonico; la loro espansione, immediatamente contigua, si misura con gli spazi a giardino e con le aree sportive. La sala delle feste e il ristorante, posti a cavallo del fiume verso sud, costituiscono una porta di ingresso che prospetta sulla triangolazione degli elementi. Il quartiere regionale si realizza infine attraverso quegli interventi di trasformazione, aggiunte, nuove edificazioni, che trovano luogo a ridosso del centro storico, tendendo a ricostruire il fronte verso il fiume e i nuclei periferici. Le superfici previste per le aree di futuro sviluppo (ORF, Landesstudio, Interessenvertrettungen, Istitutionen, Einrichtungen der Versorgung, Wohnungen, ecc.) sono collocate secondo il criterio di adeguatezza al tessuto esistente nelle zone di possibile completamento con adozione della tipologia mista, riconferma della evidenza degli edifici monumentali del quartiere governativo e a salvaguardia del patrimonio di aree verdi. Il piano del traffico, dei parcheggi e della viabilità interna interpreta gli obiettivi richiesti, riconfermando i criteri insediativi e di integrazione dei nuclei edificati.