Portici (Napoli), 2008
V. Pezza, G. Battista, F. Bocchino, E. Buondonno, A. Capone, R. Capozzi, G. Di Rienzo, F. Mirarchi, U. Siola, S. Solaro, F. Visconti
E. Cecchi, A. Lauria, F. Musa
Il progetto si ripropone di superare la frammentazione, la disorganicità e la inadeguatezza della fascia costiera, riprendendo il forte disegno urbano già esistente, legato alla topografia storica e alla direttrice Vesuvio-mare.
Qui negli ultimi anni è stato costruito, a ridosso della ferrovia e, come questa, in direzione trasversale rispetto alla direttrice Vesuvio-mare, un collettore fognario che per un verso ha consentito all’Amministrazione di ottenere, con la sua copertura, una passeggiata lungo quel mare quasi sempre irraggiungibile per la presenza della barriera ferroviaria; per un altro ha finito inevitabilmente col rafforzare la barriera stessa, aumentando l’estensione del suo piano d’imposta (circa 6,00 m slm rispetto ai 5,40 m slm della passeggiata) e rendendo più difficoltosi i collegamenti del tessuto storico consolidato con il mare. Da Piazza S. Pasquale fino ai condomini che affacciano su viale Camaggio, questo sistema si trova ad una quota superiore a quella della ferrovia, da quel punto in poi si trova invece sottoposta. Nel caso in cui il sistema insediativo storico presenta una quota d’imposta del terreno più alta rispetto alla ferrovia, utile a scavalcarla, è possibile spostare il terrapieno che la costeggia dal lato monte al lato mare per coprire i binari e neutralizzare la barriera ferroviaria, riconnettendo le ville alla costa e al mare tramite rampe e scale, secondo l’iconografia storica: in tal caso il percorso del collettore litoraneo non costituisce un problema perché si trova ad un’altezza intermedia tra il mare e le ville e può partecipare positivamente ai raccordi tra le diverse quote.
L’altro caso riguarda invece le aree delle ville che, nel loro sviluppo tra l’affaccio sulla Via Regia e quello verso il mare, scendono con un declivio più o meno lieve.
Qui quella barriera non può essere scavalcata, ma solo sottopassata: il che, per lo spessore della massicciata che sorregge i binari, può avvenire solo con passaggi angusti, bassi, alla fine dei quali si trova il collettore che si presenta come ulteriore barriera, che impone di risalire prima di ridiscendere nuovamente verso il mare. Ai piedi del muro, in alcuni “anfratti” creatisi a ridosso della barriera ferroviaria, sono stati previsti piccoli parcheggi.