Via Tortona 33, Milano, 1994
A. Bortoluzzi, G. Ferrarese, R. Salvi, A. Bonetti
L’area di via Tortona, entro cui si inserisce la nuova sede Ing Group, è una delle più antiche zone di sviluppo industriale a ridosso dal centro storico di Milano. La dismissione delle aree industriali, tipica della nostra epoca, apre prospettive di inserimento del terziario avanzato e di riconversione degli edifici esistenti ad attrezzature sociali, culturali e di servizio. L’amministrazione comunale, attraverso la costituzione di grandi varianti al P.R.G., intende confermare e favorire queste linee di trasformazione. Tra le ipotesi più significative, la riconversione dell’ex Ansaldo in centro culturale plurimuseale, lo spostamento della Stazione di P.ta Genova, la costruzione della nuova sede della Società Nestlè. L’edifico di via Tortona 33, con 8 piani fuori terra e tre interrati a pianta libera di circa 1000 mq ognuno, ben si adatta alle esigenze della Ing Group. La distribuzione funzionale evidenzia la possibilità di suddivisione in aggregazioni di lavoro corrispondenti a società differenti e secondo un’ipotesi di espansione futura. Gli elementi dimensionali dell’edificio sono i seguenti: superficie lorda 13.939 mq; superficie netta compresi i collegamenti orizzontali 11.546 mq; archivi e magazzini 1.670 mq; autorimesse 2.204 mq; locali tecnici 450 mq; ingresso, centralino 400 mq; uffici e aree connesse 6.822 mq.
La tipologia dell’edificio ha consentito l’individuazione di elementi di progetto costanti ai vari piani. La scala centrale a piano terra, a breve distanza dalla reception, distribuisce ai vari piani aree aperte di rappresentanza per il ricevimento dei visitatori. Su queste aree si affaccia il blocco servizi con locali fotocopie e buvette di piano. Dall’area centrale i due corridoi asimmetrici distribuiscono uffici singoli disposti sul lato cortile e destinati per lo più ai dirigenti e open space sui lati esterni; alle due estremità i blocchi scala per i dipendenti. La suddivisione dello spazio è ottenuta mediante pareti mobili o attrezzate; la flessibilità impiantistica è garantita dalla distribuzione nel controsoffitto o in opportune canalizzazioni a pavimento.
La scelta dei materiali e dei colori nell’allestimento degli interni corrisponde all’individuazione degli spazi, in una logica che mantiene intatta l’immagine unitaria del progetto. Spazi comuni e sale di rappresentanza con materiali più nobili (pero, faggio, rovere); uffici operativi con materiali e colori adeguati (melaminico grigio e avorio); colore vivo nelle limitate porzioni murarie, nelle sale riunioni e negli uffici dirigenziali. Elemento di collegamento visivo a pavimento è la doppia banda con i colori sociali che segna il contorno corridoi e luoghi di rappresentanza. Elemzenti unici di progetto sono la reception con il bancone curvilineo, la sala auditorium, l’atrio della presidenza. L’edificio è dotato di impianto di condizionamento a fancoil e di impianti autonomi
integrativi per la sala macchine del CED e per la centrale telefonica.
Gli impianti antincendio originari ad idrante e a sprinkler sono stati integrati con impianti di spegnimento automatico a polvere nel locale CED. Gli impianti elettrici sono stati potenziati; l’illuminazione è stata eseguita ex-novo sia per un adeguamento del livello di illuminamento che per l’esigenza di adottare corpi illuminanti con ottica antiabbagliamento per un agevole lavoro ai terminali. Le reti dati e telefonica sono state realizzate con distribuzione a soffitto e calata tramite piantane. L’edificio è stato inoltre dotato di impianto di rilevazione incendi, antintrusione e controllo differenziato degli accessi.
Project Manager: Ing. G.Bozzino; opere da impresa: Plinthos, Terno d’Isola (BG); impianti elettrici e speciali: Elettro impianti B.R.M., Vigevano (PV); illuminazione speciale: Orlandi, Milano; impianti di condizionamento e riscaldamento: Climacento, Milano; impianti telefonici e antintrusione: Telefonia e Sicurezza, Cremnago (CO); opere in ferro: D.P.O., Lainate (MI); opere in marmo: Remuzzi, Bergamo; pavimentazioni: Otmar Floor, Cinisello Balsamo (MI); controsoffitti: Vima, Milano; opere di falegnameria: Perotta, Villastanza (MI); Mariani, Lissone (MI); pareti mobili: Zeta, Verano Brianza (MI), opere da floricultore: Hydroplant, Milano; insegne: Clod, Rozzano (MI); tendaggi: B.M., Cantù (CO)