CONVENTO DI SANTA MARIA DELLE GRAZIE
architetto Edoardo Guazzoni, studio di architettura Milano, architetto Milano
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CONVENTO DI SANTA MARIA DELLE GRAZIE

LUOGO E DATA

Melegnano (Milano), 2002/2011

CON

M. Turati

COLLABORATORI

R. Castiglioni, V. Cazzaniga, C. Guazzoni, A. Lauria, F. Musa, M. Verzoletto

Category
Restauro

Il Convento di Santa Maria delle Grazie risale agli anni 1513-1515, è composto da chiesa, chiostro a due ali, cortile, giardino e muro di cinta, a cui si addossano successivamente corpi di fabbrica a chiusura del complesso. Durante i secoli sono avvenute numerose modificazioni dell’impianto originario: la chiesa attuale è una ricostruzione settecentesca, gli edifici addossati al muro di cinta sono depositi di uso rurale costruiti nei secoli successivi. Il convento oggi fa parte di un più ampio complesso di proprietà dell’Istituto delle Suore Domenicane del S.S. Rosario e si articola in due parti: il chiostro originario, ormai in disuso, e la corte adiacente sorta nell’antico spazio ad orti, dove si affacciano la scuola ottocentesca e il complesso costruito negli anni sessanta e adibito attualmente a convento. Il progetto interviene secondo la volontà della proprietà di riorganizzare la propria sede con il riordino dell’attività educativa e il recupero degli edifici storici in disuso. Il restauro dell’edificio antico avviene secondo un principio distributivo che unifica le parti; per il portico originario è prevista la riapertura delle arcate e il posizionamento di grandi vetrate: in questo modo si vuole ricostruire il chiostro, che trasformato e snaturato negli anni, ritorna ad essere il luogo tipico dove affacciano gli ambienti conventuali e le sale riunioni dei futuri uffici. Il piano terra del corpo a sud contiene la cucina, il refettorio, gli uffici amministrativi e la cappella. L’ingresso principale avviene dalla piazza della chiesa in corrispondenza del grande portale barocco. Al primo piano sono situate le camere delle suore che affacciano verso l’esterno e sono distribuite da un corridoio verso corte.

Il corpo adiacente, a est del complesso, è destinato ad uso privato e articolato secondo criteri simili: al piano terra vi sono gli uffici e i servizi accessori, al primo piano le abitazioni civili, distribuite dalle due scale esistenti. L’intervento nel sagrato della Chiesa di Santa Maria delle Grazie consiste nella posa di un nuovo lastricato con disegno regolare; il portale barocco sulla facciata del convento che vi prospetta viene riaperto entro la cornice di pietra esistente, inoltre avviene la parziale ricostruzione del perimetro esterno della cappella che un tempo fronteggiava la chiesa distrutta all’inizio dell’ottocento di cui resta lo spigolo di contatto con il convento.

Indagine stratigrafica degli intonaci interni ed esterni

La ditta Gasparoli ha eseguito un’indagine stratigrafica sugli intonaci delle pareti esterne del Convento e sugli intonaci delle pareti e delle volte degli ambienti interni ritenuti più rappresentativi; l’analisi dei diversi strati è stata estesa fino al vivo della muratura. La successione degli strati, per quanto riguarda gli ambienti interni, vanno dall’idropittura, ai precedenti scialbi di pittura in tinte sovrapposte, agli strati di arriccio di intonaco di sabbia fine e calce aerea, alla presenza del corpo di intonaco, sino alla muratura in laterizio di tipo tradizionale: le tecniche rilevate mostrano procedimenti relativamente recenti, a partire dalla seconda metà dell’Ottocento e sembrano indicare la muratura in laterizio come superficie a vista sino a quella data. Tracce di decorazione a secco con colori a calce e motivi floreali geometrici sono rintracciabili al primo piano, ma si può escludere la presenza di impianti pittorici o decorativi di qualche importanza. Per quanto riguarda i fronti esterni intonacati del convento, attualmente presentano uno strato di intonaco a base cementizia e sono tinteggiati con idropittura acrilica color giallo ocra. Al di sotto di questo sono stati evidenziati sia residui di intonaco preesistente a base di calce, sia intonaci con impasti di leganti cementizi.

La rimozione degli intonaci al primo piano del corpo a est, su una parte del fronte interno, ha evidenziato la scansione originaria di pieni e vuoti, permettendo l’individuazione di altre quattro aperture esistenti in precedenza che l’intervento si propone di ripristinare.

 

Opere da impresa: Gaeli, Melegnano (MI); Serramenti: CPSD, Codogno (LO); Impianti elettrici: Mucci, Vizzolo Predabissi (MI); Impianti idraulici:  ;Opere da pittore: Cerioli, San Angelo Lodigiano (LO); Mobili: Punto Uno, Cucciago (CO); Lampade: Luceplan, Egoluce.