Cannes, 2008
A. Lauria, C. Lucca, M. Mennuni, F. Musa, M. Turati
I negozi e gli showroom dello stilista Angelo Marani sono stati pensati soprattutto in vista di un’auspicata collocazione in molte città estere. Ci si è preoccupati innanzitutto di individuare i fondali adatti ad inquadrare le stagioni successive della moda proposta attraverso simboli certi e conosciuti del “made in Italy” di cui gli stessi prodotti esposti fanno parte: icone scelte all’interno della pittura di diversi periodi, dell’architettura (nei riferimenti palladiani), di immagini famose tratte dalla cinematografia italiana del dopoguerra. Questi elementi importati all’interno degli spazi espositivi e di vendita non sono solo decori alle pareti, ma costituiscono veri e propri elementi dell’allestimento: gli scorci “palladiani” costituiscono significative quinte ad individuare i camerini di prova. Un grande ritratto di fronte sorveglia l’esposizione degli accessori; il fondale di separazione del magazzino fa da contrappunto. Si è proposta anche una possibile declinazione dell’idea entro spazi di forme e dimensioni assai diverse, allestendo piccoli scenari nei diversi luoghi che consentano la messa in scena del medesimo “spettacolo”.