CASA MAGGIONI
architetto Edoardo Guazzoni, studio di architettura Milano, architetto Milano
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CASA MAGGIONI

LUOGO E DATA

Via Adua, Poggiardo, 2015/2018

CON

S. Arseni, C. Formenti, V. Turotti

Category
Edifici privati

Il progetto affronta il tema del completamento di un edificio esistente che, pur nelle sue piccole dimensioni, appartiene alla tradizione costruttiva locale.

Nella sua forma già indica una possibile aggiunta: solo metà del lotto è edificata e la facciata a est lascia visibili le pietre di ammorsamento di “appese” incompiute, con le quali si prevedeva di ampliare la costruzione. Da questo assunto derivano le scelte di progetto, che intendono porsi in continuità con le potenzialità dell’esistente.

Alle stanze originarie si affiancano i nuovi ambienti, analoghi per dimensioni, altezze e conformazione.

Il nuovo grande soggiorno con ingresso centrale sulla via Tagliamento è orientato principalmente ad est ed essendo finestrato anche a nord e a sud, gode della migliore esposizione solare.

Da qui si accede alla zona notte, nelle stanze originarie, maggiormente protette.

La parte vecchia e quella nuova sono divise da uno spazio centrale che contiene i servizi e risolve la distribuzione della casa, in modo da ottimizzare gli spazi.

Si mantiene, pur modificandola, la posizione e il senso della scala originaria, che collega il piano dell’abitazione con il secondo livello, dove è possibile ricavare una zona ripostiglio.

Come già presupponeva la costruzione esistente con un corpo minore voltato, proteso verso il giardino, così anche il progetto costruisce una seconda ala, per meglio definire il disegno del verde e costituire uno spazio di mediazione tra l’interno e l’esterno.

Gli elementi che compongono il fronte a sud, la nuova cucina e la camera guardaroba esistente, diventano una prosecuzione della casa verso il giardino: il pergolato è uno spazio raccolto tra le due ali; dall’interno la scala permette di raggiungere il livello del terrazzo; dal ballatoio una scala a chiocciola porta all’altana, che si eleva per mezzo di un secondo pergolato e costituisce un luogo di sosta e un punto di vista dall’alto.

Dall’esterno si percepisce l’edificio come un volume stereometrico, semplice e definito, da cui emerge unicamente il volume dell’altana.

La composizione delle facciate, i materiali e i colori sono riferiti ai caratteri del luogo: si continuano le linee di quegli elementi decorativi che, seppur incompleti, sono presenti nella vecchia costruzione; le cornici, i rilievi di facciata in pietra leccese, la superficie muraria intonacata. Tutto ciò è consentito dalla continuità delle maestranze locali nella lavorazione della pietra.

Le portefinestre si affacciano sulla strada, mantenendo un rapporto diretto con la via, ma garantendo l’intimità interna attraverso una soglia lievemente rialzata e una ringhiera in ferro.

Le persiane ad ante sono in legno verniciato. Un nuovo portone in legno massello segnala con evidenza l’ingresso alla casa.

Nuove piccole finestre si aggiungono al cortile, contribuendo a illuminare gli spazi interni nel corso della giornata.

Il giardino, arricchito di nuove essenze, è racchiuso da un muro che cinge la forma del lotto.