Saluggia (Vicenza), 1975
A. Bugatti, R. Campagnola, F. Maggioni, P. Monti, R. Tonello
Il progetto si costruisce attraverso una corte quadrata di 16 metri di lato. Gli elementi che la compongono sono: la casa del Sen. Faldella di cui è stato progettato il restauro; due nuovi corpi di fabbrica, uno lungo su strada, l’altro parallelo a questo in sostituzione di quello esistente; la chiesa collegata attraverso un ballatoio agli altri elementi.
La scelta della corte si giustifica con la necessità di ricondurre ad una visione unitaria gli edifici nuovi e quelli esistenti. D’altro canto questa scelta è dipesa anche dalla volontà di confrontarsi con la morfologia urbana ed in particolare con la Piazza G. Ferraris e la Via Torino il cui carattere di edificato viene riconfermato.
I nuovi edifici hanno un’altezza corrispondente a quella di casa Faldella e i loro fronti, che assumono e rielaborano alcuni elementi architettonici della stessa, ne rivelano la destinazione funzionale: all’interno, al piano terreno, gli ambienti a carattere più spiccatamente pubblico si affacciano sulla corte attraverso una serie di porte; al piano superiore corre un ballatoio a cielo aperto della larghezza di mt. 1,50 delimitato vero la corte da un muro. La casa Faldella, destinata a casa d’albergo, è restaurata mantenendo i suoi caratteri originari. Una nuova divisione interna prevede al piano terreno dispensa, cucina, mensa e bar; al primo piano le camere con i servizi per un totale di otto posti letto. La biblioteca che si trova nel nuovo corpo di fabbrica, in sostituzione del vecchio fienile difficilmente riutilizzablile e architettonicamente privo di interesse, prevede al piano terreno la distribuzione e il deposito libri. Le scaffalature sono contenute da setti murari che sorreggono la sala di lettura la quale si affaccia su una galleria a tutta altezza illuminata dall’alto. Il muro che delimita uno dei lati può essere utilizzato per esposizioni e mostre. Il corpo che si affaccia su strada ha al piano terreno una serie di stanze destinate a partiti e associazioni e al primo piano una sala riunioni eventualmente divisibile da setti mobili. La chiesa, nell’ottica di una sua utilizzazione come sala assembleare, è collegata agli altri corpi di fabbrica con un ballatoio che costruisce una facciata uguale a quelle degli edifici di progetto.