Udine, 1975
A. Del Bo, A. Di Leo, R. Gamba
Il teatro e gli altri edifici che costituiscono il centro teatrale sono elementi dipendenti da un sistema urbano precisato, dalla forma dell’isolato alle prospettive urbane possibili dalle diverse strade che vi conducono. Questa scelta è riferibile a una particolare riflessione sul centro di Udine, dove una serie di monumenti importanti – il Duomo, il Palazzo del Comune, il porticato di San Giovanni – sono dipendenti da un preciso tracciato stradale, anzi lo costituiscono. Il Castello stesso deve il suo isolamento non tanto ad uno spazio vuoto intorno a sé, ma soltanto al colle su cui sorge, a un elemento fisico predeterminato al quale il piano complessivo della città si adegua. In altri termini non è possibile pensare il centro teatrale come edificio isolato indifferente al tracciato stradale. Al contrario gli edifici progettati confermano la definizione dell’isolato e costituiscono un insieme articolato di spazi urbani, parte di un sistema più vasto, con un verso ed una direzione particolare, indicata dalla localizzazione dell’isolato.
E’ una piazza coperta, con una gradinata costruita al suo interno, isolata, e con il palcoscenico a livello del terreno, continuazione fisica e ideale delle città. Gradinata e palcoscenico hanno una loro forma definita, non modificabile o adattabile volta per volta, ma sono elementi fondamentali dell’architettura complessiva.
Il luogo del teatro sperimentale è anch’esso una corte coperta, senza elementi fissi al suo interno. Al contrario della sala, dove la gradinata e il palcoscenico definiscono una forma invariabile, lo spazio scenico e gli spettatori modificano lo spazio del teatro sperimentale volta per volta, in relazione proprio allo spettacolo, con il concorso di tutti coloro che vi partecipano. E’ possibile anche pensare che la facciata esterna del teatro sia una macchina scenica che si muove su binari aerei, allargando all’aperto il luogo teatrale.
La parte dell’edificio destinata al museo, alla biblioteca e alla sala conferenze definisce, con l’edificio laterale isolato, l’aspetto urbano complessivo. Il museo, costruito proporzionalmente sulla pianta del teatro Olimpico di Vicenza, è una citazione pensata come momento esplicativo del rapporto tra la storia dell’architettura del teatro e lo spettacolo, offre con la sua scena fissa un ulteriore luogo teatrale all’aperto, tra gli alberi.
Esposizione del progetto alla mostra “Rational Architecture Week”, Londra 1975